1 dic 2010

Girando in giro


Bello andarsene in giro.
Anche se l'età fa patire il freddo, con la neve fitta e il vento pieno d'aghi.
Si va in giro, si parla; si aiuta qualcuno e si riceve un posto per dormire o un buon piatto di spaghetti.

Soprattutto si sta bene lontani dalla solita propaganda di una classe politica allo (s)fascio. Senza chiacchiere vuote si ricomincia a respirare.
Poi manca la TivVì: qui nessuno s'è preoccupato di procurarsi "el ddecoer" finché una mattina han spento tutto. Tanto di guadagnato.
La sera si legge sotto ad un lampadario fioco, dopo un po' gli occhi bruciano ma nel frattempo s'è ritrovato Bakunin e sembra scriva qui, oggi, non 140 anni fa.
Non è cambiato nulla, forse non cambierà mai nulla. Forse ci va troppo bene così.

Poi qualcuno muore. Qualcuno molto vicino al cuore e qualcun altro vicino nella speranza in un domani migliore. Entrambi vicini nella disperazione e in un comune passato di coraggio e rivolta.

Una sola speranza in questi giorni d'inverno e pioggia: tanti giovani che reagiscono. Parlano e lottano.