26 nov 2010

Fascismo reloaded


Ci sono giornate in cui lo schifo diventa meno facile da tollerare e la rabbia da condizione esistenziale diventa fastidio fisico.

Sarà la pioggia che qui continua a preoccupare o il freddo che fa dolere vecchie fratture (forse dipende dalla vecchiaia, non dal clima), comunque sia questa settimana mi trovo con la pazienza sotto ai minimi storici.
Dopo essermi rallegrato all'idea che il male stesse tornando, l'altro ieri un paio di articoli mi hanno riportato sulla terra/italia.

Su Carmilla l'ottimo Evangelisti ha pubblicato una lettera di un ragazzo del Gramigna mentre su Nazione Indiana Orsola Puecher ribatte alla patetica intervista a Sallusti, subito finita su wikipedia, da parte del proteiforme Telese.

Nello svolgersi e nella narrazione di questi eventi non so cosa mi abbia dato fastidio.
Che gli stati non siano costituiti per tutelare i cittadini, soprattutto quelli che manifestano, lo so bene da tempo. Come anche so bene che troppi giornalisti si preoccupano più delle partecipazioni televisive piuttosto che di verificare le fonti (o perlomeno i nomi, cazzo!).
Forse è solo perché a volte le notizie arrivano nel momento sbagliato, nel modo sbagliato. Forse perché anche se la speranza è ormai uno sputo nella pioggia, non si accetta di arrendersi al revisionismo strisciante.
Di certo rassicura leggere Valerio Evangelisti (che per Padova è già passato) denunciare questa vergogna e Orsola Puecher incalzare con precisione e dignità incisiva la faciloneria del giornalista del "fattone quotidiano", però è triste trovarsi all'angolo a cercare rassicurazioni.

Faccio mia la conclusione di Crouch, che conosce bene questo paese in cancrena:
Dovremmo chiederci: senza un aumento massiccio di azioni realmente dirompenti [...] cosa riuscirebbe a rintuzzare il calcolo del profitto che fonda il capitale globale [...] da riuscire a mettere fine alla schiavitù infantile e alle altre forme di abbrutimento della manodopera, alla produzione di livelli di inquinamento che stanno palesemente distruggendo l'atmosfera terrestre, allo spreco di risorse non rigenerabili, alla divaricazione tra ricchezza e povertà che si fa sempre più lacerante all'interno delle varie nazioni e tra una nazione e l'altra?